Quando la voglia si fa impellente

PREMESSA
Ho ricevuto questa storia dalla coppia presente sul sito con il nick "Capriccio68".
L'ho trovata davvero bella e degna di esser pubblicata, perché mi è stato assicurato che i fatti esposti sono assolutamente veri e non di fantasia.

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Un pomeriggio, di ritorno dal lavoro, vengo informato da mia moglie Monica che abbiamo ricevuto un invito per una pizza da parte di un singolo.
La cosa mi ha colpito particolarmente perché, avendo anche lei accesso al sito, di sicuro aveva preso cognizione da chi potesse provenire quell'invito e, evidentemente, ne era rimasta piacevolmente attratta.
Allora anch'io do una scorsa al messaggio e noto che è decisamente ben scritto, con tratti di riverente cortesia nei confronti di mia moglie.
Ecco, quindi, cosa aveva fatto emergere quell'invito tra i tanti altri che pure figuravano.
Guardo il profilo del tizio e mi rafforzo nella convinzione che la persona era degna di fiducia, perché si esprimeva con sussiego, lealtà, ed il book non era di quelli soliti, dove appaiono attributi sessuali con, sullo sfondo, tazze da cesso o, peggio, orinatoi.
Le sue erano immagini di una persona vestita per bene e dal fisico prestante, di quelli, insomma, che fanno colpo sulle donne. Mi eccitava l'idea che mia moglie potesse essersi fatta sul tizio e, saperla solleticata da una possibile avventura, mi spinse a rispondere positivamente al messaggio iniziale, cui seguono altri per fissare ora e luogo di incontro.
Giunti sul posto dell'appuntamento, resta confermata l'impressione che mi ero fatta del soggetto: un uomo distinto, di bella presenza, con fare da galantuomo, che provvide a guidarci al tavolo che aveva prenotato.
La serata procedeva tra vezzi, battute di spirito ed ammiccamenti vari, cui seguivano complimenti all'indirizzo di Monica, al punto da renderla allegra, raggiante e, di sicuro, eccitata.

Ero davvero felice per il feeling che si era venuto a creare fra noi e, per aggiungere un pizzico di mistero, mi allontano con il pretesto della toilette, così da dar più spazio alla loro intimità.
Quella sera, Monica aveva indossato una gonna al ginocchio, con sopra una camicia fantasia, che lasciava intravedere il sottostante reggiseno, di quelli leggeri. Di ritorno dal bagno, notai che la camicetta di Monica era ancor più aperta di come la ricordavo ed ora erano ben visibili i suoi seni liberi, privi di qualsiasi costrizione. Inoltre, nell'avvicinarmi al tavolo, la gonna era risalita notevolmente, al punto da esporre le cosce in maniera quasi imbarazzante.
Ridevano di gusto e l'allegria dominava sovrana, irradiandosi tutt'intorno.
Sicuramente quel mio ritorno stava interrompendo qualcosa di intrigante, per cui pensai bene di allontanarmi di nuovo, con il pretesto di andare a saldare il conto.
Ci fu offerto del "finocchietto" e, ritornato al tavolo, Monica allungò una sua mano e mise qualcosa di setoso nella mia, mentre ci veniva servito il digestivo.
Il cameriere si attardò un po' più del necessario, perché di certo attratto dall'incomparabile visione dei seni nudi di mia moglie, che non faceva nulla per nasconderli, e la cosa mi provocò una scossa di desiderio/gelosia per quella che era la mia donna.
Allontanatosi il cameriere, ebbi modo di constatare che ciò che mi era stato messo in mano ero lo string di mia moglie, quindi, allo stato, al di sotto di gonna e camicia, lei era completamente nuda.
Ebbi un'immediata accelerazione del flusso sanguigno alle tempie, che presero a pulsarmi in maniera esagerata.
In quel momento avvertivo forte l'impulso di abbracciare e baciare mia moglie, con tutta l'enfasi possibile, ma il luogo non lo permetteva e, poiché si era deciso di chiudere la serata in bellezza, andando a casa del nostro ospite, me ne feci dare l'indirizzo, così da poterli seguirli a breve, avendo Monica acconsentito ad accompagnarsi a lui.

Mille immagini da film porno si avvicendavano nella mia mente e la protagonista di quelle oscenità non poteva che esser mia moglie: lei una diva porno?

All'arrivo non avevo trovato posto per parcheggiare nei pressi della pizzeria, quindi, in tutta calma, mi recai a recuperare l'auto.
Ero sulla tangenziale, quando incappai in un blocco della circolazione.
Allora chiamai lui, che mi informò che loro, al contrario, avevano attraversato la città e tra poco sarebbero arrivati a destinazione.
Aggiunse che avrebbe lasciato aperta la porta di casa.

Arrivo a mia volta, apro il cancello e, senza far rumore, anche la porta di casa, solo accostata: ero in un villino che si sviluppava su due livelli.
Appena dentro, odo dei gemiti provenire dal piano superiore.
Allora mi spoglio nudo e salgo le scale.
Resto imbambolato davanti ad una scena incredibile: Monica si stava facendo sbattere a pecorina, come una puttana!!!
Quella scena mi sconvolge dentro e, nel contempo, mi provoca un maggior trasporto passionale verso mia moglie.
E' l'inizio di un'orgia generale. Ci godiamo Monica in ogni posizione possibile, per circa tre ore, fino allo stremo delle forze.

Qualche giorno dopo, lui, al telefono, mi racconta che, durante il tragitto verso casa, aveva chiesto a Monica di aprire ancor più la camicetta, proprio quando erano stati costretti a fermarsi ad un semaforo.
Lei l'aveva fatto e chi, in quel momento, aveva attraversato la strada, si era goduto l'immagine di lei a seno nudo e figa in bella vista.
Una volta a casa, avevano anche messo su il caffè, ma non avevano resistito ad aspettare.
Lui l'aveva distesa sul tavolo della cucina e l'aveva leccata a lungo, ripulendola degli umori che emetteva in abbondanza.
Dopo di che, si erano spostati in camera, dove, in definitiva, li avevo trovati.
Perché? "La voglia si era fatta impellente".